Covid: perché Omicron 5 si diffonde anche con il caldo? La sottovariante potrebbe ripresentarsi mutata già ad ottobre con un nuova ondata.
La variante Omicron 5 del Covid dovrebbe ormai aver raggiunto il picco di contagi, ma gli esperti invitano a non abbassare la guardia. Questa mutazione del virus, di cui ce n’è già una nuova ribattezzata Centaurus, sopravvive anche alle alte temperature. Vediamo perché Omicron 5 si diffonde anche con il caldo e ha maggiore capacità di reinfettare.
Covid: perché Omicron 5 si diffonde anche con il caldo?
Mentre la nuova variante Centaurus è già sbarcata in alcuni Paesi, come India, Gran Bretagna e Canada, l’Italia è ancora alle prese con Omicron 5 variante BA.5. Rispetto alle due estati passate, quest’anno la popolazione nostrana si è ritrovata a fare i conti con il Covid anche durante la bella stagione. Eravamo abituati a vedere il virus andare in una specie di letargo intorno al mese di giugno, per poi ripresentarsi ad ottobre. Il Coronavirus, però, è ambiguo e cambia faccia spesso, forse fin troppo. Mentre gli esperti cercano di comprendere come affrontare la prossima ondata, prevista per l’autunno, la gente comune si pone una domanda: perché il ‘nuovo’ Covid si diffonde anche con il caldo?
Fabrizio Pregliasco, epidemiologo di Milano, ha rilasciato un’intervista a Repubblica e ha così spiegato il motivo: “Contro quella caratteristica non può fare molto l’estate, cioè il periodo caldo nel quale si vive di più all’aperto. Il virus Wuhan aveva un Rt di 2, la Delta di 7 e questa di 15-17, come morbillo e varicella“. Omicron 5, quindi, si diffonde anche con il caldo perché ha un indice di trasmissibilità molto superiore rispetto al primo ceppo della malattia isolato più di due anni fa a Wuhan.
Covid: cosa accadrà in autunno?
La variante Omicron 5 del Covid non presenta solo un’alta carica virale, ma anche un tasso di reinfezione pari a quattro volte del ceppo che l’ha preceduto. Il picco, però, dovrebbe essere stato raggiunto, per cui il mese di agosto dovrebbe essere tranquillo. Questo significa che, intorno al mese di settembre, i contagi dovrebbero riprendere la corsa. La domanda sorge spontanea: cosa accadrà in autunno? Non possiamo ancora dirlo con certezza, ma il futuro non appare roseo, specialmente a causa di Centaurus. “Non è escluso che arrivi una nuova sottovariante che faccia partire un’ondata praticamente subito, cioè ad ottobre. Un virus un po’ modificato troverebbe davanti un’ampia fascia della popolazione suscettibile. Per questo bisogna continuare a essere prudenti“, ha dichiarato a Repubblica l’epidemiologo Pier Luigi Lopalco.